Note
1. Sulla relazione tra Tantra e yoga nidra (nyasa): SWAMI SATYANANDA SARASWATI, Yoga Nidra, Traviri di Montescudo, Ed. Satyananda Ashram Italia, 2001, pp. 3-4 e p. 17 e G. CELLA AL-CHAMALI, Rilassamento yoga, Milano, Rizzoli, 2011, pp. 13-16. Interessante ciò che scrive G. Cella sul Mahanirvana Tantra (pp. 13-14 e 15): “In questa pratica gli adepti si concentravano sul corpo e sui canali energetici interni che lo attraversano, in particolare sui punti focali di raccolta di energia, i Chakra, inviando a questi particolari vibrazioni sonore, i Bija mantra, che avevano la funzione di trasportare ed equilibrare a livello fisico l’energia cosmica. Il corpo era infatti visto come lo specchio del macrocosmo, in cui tutto si rifletteva, dove modificando un semplice piccolo punto era possibile modificare l’intero organismo. (…) Un importante rituale tantrico, chiamato Nyasa, assegnava ad ogni parte del corpo umano, soprattutto agli organi interni una valenza divina. Toccare una parte del corpo, particolarmente in corrispondenza di un organo, significava prima di tutto investire di divinità l’organo stesso, quindi trasmettergli potere, equilibrio ed energia vitale cosmica proprio attraverso la mano. Ponendo la mente in un punto, i tantrici giungevano a uno stato di profonda meditazione fino allo stadio ultimo del nirvana, il vuoto cosciente, cioè la vera liberazione della mente”.
2. A riguardo: N. HAHOUTOFF, (trad. e adattamento di Claudio Conte), Sul rilassamento, in “Percorsi Yoga”, a. 3, n.11, 2011, pp. 60-68.
3. Il riferimento agli archetipi sarà utile per spiegare, più avanti, l’importanza delle visualizzazioni (e l’utilizzo di simboli, mantra e yantra) durante lo yoga nidra. Su inconscio ed archetipi vedi C. G. JUNG, in Gli archetipi dell’inconscio collettivo, Torino, Bollati Boringhieri, 2008, pp. 15-16: “Un certo strato per così dire superficiale dell’inconscio è senza dubbio personale: noi lo chiamiamo “inconscio personale”. Esso poggia però sopra uno strato più profondo che non deriva da esperienze e acquisizioni personali, e che è innato. Questo strato più profondo è il cosiddetto “inconscio collettivo”. Ho scelto l’espressione “collettivo” perché questo inconscio non è di natura individuale, ma “collettiva” e cioè, al contrario della psiche personale, ha contenuti e comportamenti che (cum grano salis) sono gli stessi dappertutto e per tutti gli individui. In altre parole, è identico per tutti gli uomini e costituisce un substrato psichico comune di natura sovrapersonale presente in ciascuno. L’esistenza psichica si riconosce soltanto dalla presenza di “contenuti capaci di divenire coscienti”; possiamo perciò parlare di un inconscio solo in quanto siamo in grado di indicarne i contenuti. I contenuti dell’inconscio personale sono principalmente i cosidetti “complessi a tonalità affettiva” che costituiscono l’intimità personale della vita psichica. I contenuti invece dell’inconscio collettivo sono i cosiddetti “archetipi””.
4. SWAMI SATYANANDA SARASWATI, cit., p. 23.
5. Indicazioni metodologiche e deontologiche su come condurre uno Yoga Nidra in C. CONTE, Alcune riflessioni metodologiche, “Percorsi Yoga”, a. 3, n. 11, pp. 22-26. Su un uso appropriato della voce vedi L. CALVINO, L’uso della voce nel rilassamento, in “Percorsi yoga”, cit. pp. 27-30.
6. Vedi a riguardo S. REDINI, Lasciare la presa, in “Percorsi yoga”, a. 12, n. 60, pp. 88-90. Talvolta la perdita di percezione del corpo può creare fastidio, dunque è bene proporre livelli di Yoga Nidra adatti alla classe.
7. Durante questo stato la mente si trova in una linea di confine ipnagogica tra veglia e sonno, con conseguente produzione di onde cerebrali di tipo Alpha (8-12 cicli per secondo): corrisponde ad uno stato di rilassamento profondo e allo stato delle visioni, del sogno conscio e delle immagini archetipali. Nella fase di super-coscienza, secondo Jung, accade un fondersi nell’inconscio collettivo. Sulla definizione di Turîya vedi W. VAN LYSEBETH, Yoga. Al cuore dell’essere, Milano, Mursia, 2011, pp. 136-137 e ss.: “Lo Yoga sviluppa una nozione che dovreste assolutamente conoscere e sulla quale insisto: la nozione di Turîya, il quarto stato. Turîya è una parola semplice che vuol dire “quattro”. Lo yoga considera che abbiamo tre modalità di veglia: 1. la veglia diurna abituale; 2. il sonno con sogni; il sonno senza sogni. Lo studio neurofisiologico del sonno si approfondisce grazie ai nuovi mezzi d’investigazione dell’attività cerebrale. E’ dimostrato che le varie parti del cervello non si addormentano simultaneamente. Pierre Marquet (Università di Liegi) ha mappato le modulazioni del sonno, attraverso la risonanza magnetica funzionale. 4. Così Turîya è la quarta modalità, un’altra maniera di essere svegli, un’altra manifestazione dello stato di veglia, contenuta nello stesso tempo nelle altre tre modalità. Quindi, nel contempo, è un’altra modalità dello stato di veglia e anche il fattore comune – il comune denominatore – degli altri tre. Questa rappresentazione ha delle implicazioni pratiche, non è soltanto una filosofia. (…) Questo Turîya, nel quale veglia e sonno s’includono reciprocamente , si apparenta allo Yoganidra dei testi sanscriti: Nidrâ significa “sonno”, ma se a esso si aggiunge il prefisso yoga, il significato muta in “sonno conscio”. Allo stesso modo in cui, durante il sonno ordinario, la mente si scioglie nell’incoscienza, così, nell’asamprajñâta-samâdhi, la mente s’immerge nella super-coscienza. Tale è il “sonno dello Yoga””.
8. Vedi: A. MAMAN, Shavasana, in “Percorsi Yoga”, a. 3, n.11, 2011, pp. 12-21.
9. Vedi a riguardo Istruzioni fondamentali per la pratica, in M. MORELLI, Yoga Nidra, Milano, red!, 2011, pp. 11-15.
10. M. MORELLI, cit., p. 7.
11. M. MORELLI, cit., p. 6.
12. Per una trattazione sistematica degli effetti dello yoga nidra sul cervello, sullo stress, su determinate patologie, sullo sviluppo della memoria e della capacità di apprendimento, e degli esperimenti scientifici effettuati a riguardo si rimanda a SWAMI SATYANANDA SARASWATI, cit., pp. 165 e ss.
13. SWAMI SATYANANDA SARASWATI, cit., p. 35.
14. SWAMI SATYANANDA SARASWATI, cit., p. 36.
15. SWAMI SATYANANDA SARASWATI, cit., p. 39.
16. SWAMI SATYANANDA SARASWATI, cit., p. 43.
17. Vedi anche A. MANIÀ, Rilassamento al di là della coscienza individuale, in “Percorsi yoga”, a. 3, n. 11, p. 54: “(…) la mente viene spurgata dai samskara superflui e quietata sino a divenire un veicolo affidabile, aperto agli stati superiori di coscienza”.
18. Il termine simbolo può essere in questo caso associato a quello di archetipo, soprattutto se si tratti dei simboli universali che fanno parte della coscienza collettiva, comune cioè a ciascun individuo, indipendentemente dalle diverse esperienze maturate nel corso della propria vita.
Bibliografia
G. CELLA AL-CHAMALI, Rilassamento yoga, Libro e CD, Milano, Rizzoli, 2011
G. CELLA – M. MANZONI, Il libro dell’aria e del respiro, Milano, Baldini Castoldi Dalai editore, 2008
U. HINNAVI – N. FORTINI – M. MORELLI, Yoga Nidra. Gli incomparabili benefici del rilassamento cosciente, CD, Milano, red!, 2011
C. G. JUNG, Gli archetipi dell’inconscio collettivo, Torino, Bollati Boringhieri, 2008
M. MORELLI, Grande trattato di Yoga, Milano, red!, 2008
M. MORELLI, Respirazione yoga contro l’ansia e lo stress, DVD, Milano, red!, 2009
Patañjali, Aforismi dello Yoga (Yogasūtra), a cura di Paolo Magnone, Torino, Magnanelli, 1991
«Percorsi Yoga», Il rilassamento, a. 3, n. 11, gen.-feb. 2001
«Percorsi Yoga», La lezione, a. 4, n. 20, lug.-ago. 2003
«Percorsi Yoga», La percezione corporea, a. 11, n. 58, lug. 2010
«Percorsi Yoga», La relazione insegnante allievo, a. 1, n. 1, mag.-giu. 2000
«Percorsi Yoga», Pedagogie dello yoga, a. 12, n. 60, lug. 2011
SWAMI SATYANANDA SARASWATI (secondo gli insegnamenti di), Ajapa Japa, 1° e 2° stadio, CD, condotto da Swami Anandananda Saraswati, Traviri di Montescudo, Ed. Satyananda Ashram Italia
SWAMI SATYANANDA SARASWATI, Yoga Nidra, Traviri di Montescudo, Ed. Satyananda Ashram Italia, 2001
SWAMI SATYANANDA SARASWATI (secondo gli insegnamenti di), Yoga Nidra avanzato & Antar Mouna Avanzato, CD, pratiche condotte da Swami Anandananda Saraswati, Traviri di Montescudo, Ed. Satyananda Ashram Italia, 2008
SWAMI SATYANANDA SARASWATI, Yoga Nidra. Rilassamento profondo. I cinque prana – I cinque tattwa, CD, condotto da Swami Shaktidharana Saraswati, Traviri di Montescudo, Ed. Satyananda Ashram Italia
SWAMI SATYANANDA SARASWATI, Yoga Nidra. Rilassamento profondo. Spazio nel cuore, CD, condotto da Swami Anandananda Saraswati, Traviri di Montescudo, Ed. Satyananda Ashram Italia
W. VAN LYSEBETH, Yoga. Al cuore dell’essere, Milano, Mursia, 2011
Yoga Nidra, Abitare lo spazio del cuore, supplemento a «Vivere lo yoga», 43, mar.-apr. 2012, CD a cura di Anita Boscaglia e Shirley Falchi