L’idea di scegliere le tensioni mandibolari come argomento della mia tesi, mi è nata una mattina, mentre mi lavavo il volto e i denti. Mi sono accorta che nel farlo, portavo in contrazione le spalle, il collo e la mandibola. Il mio respiro si faceva breve e meccanico, anche l’addome non era rilassato e i miei piedi erano “arricciati” sul tappeto
Da quel momento, ho iniziato ad allenare l’attenzione e ho rilevato questa “meccanica del corpo” in molte altre situazioni: quando mi lavo il capelli a testa in giù, davanti al pc, in auto (mentre sono attenta alle altre macchine o faccio manovra), quando sollevo pesi, mentre lavoro in cucina, ecc.
E’ importante cercare di capire in che condizione emotiva e psichica ci troviamo, quando agiamo schemi corporei non corretti, come in questo caso, che comporta un irrigidimento del corpo eccessivo, non funzionale.
Nel mio caso si tratta di tensione per la mancanza di tempo, di frustrazione per dover fare qualcosa che non vorrei, di stress, ansia, rabbia, debolezza o affaticamento.
Si riscontra infatti, che è più facile adottare una postura corretta se siamo sereni. Al contrario, quando sentiamo (a livello più o meno conscio) che dobbiamo difenderci da qualcosa o manifestare un disagio o “risolvere un problema”, adottiamo degli schemi difensivi, che ci portano ad utilizzare una forza maggiore a quella necessaria. Questo genera affaticamento, contratture e criticità di vario genere.
Possiamo cercare di prevenire questi disturbi, allenando la nostra auto-osservazione, la capacità di decontrarre il corpo e respirando correttamente.
Va da sé che è più facile cogliere questi sintomi in uno stato di benessere, ma anche quando siamo sotto stress, possiamo richiamare la nostra consapevolezza e correggere la postura, respirare più profondamente, decidere di non fare qualcosa, di prenderci una pausa oppure farci una risata.
Questa ricerca e lo yoga mi hanno illuminato su come il sistema orale sia coinvolto in tutti i tipi di espressione emozionale ed in molte delle attività utili per mantenerci in vita. Piangere, ridere, comunicare verbalmente e non, mordere, masticare, deglutire, respirare, sbadigliare e urlare sono solo alcuni degli esempi.
Sono partita da un’esplorazione anatomica e fisiologica dell’apparato di cui la mandibola fa parte, per approdare alla scoperta di come esso sia collegato ad emozioni profonde, come la rabbia, che normalmente siamo chiamati a contenere o a reprimere completamente.
Poi ho esaminato la zona in oggetto, dal punto di vista dei due chakra studiati quest’anno ed in fine ho raccolto una serie di esercizi e stimoli, che si possono cogliere se vogliamo prendere confidenza con la potenza fisica, l’intensità espressiva e la valenza simbolica della mandibola.