Haṃsa Libera Scuola di Hatha Yoga

Shila Morelli

SIVANANDA

Conclusione

L’insegnamento della Vita Divina crede fermamente in uno sviluppo armonico di corpo, cuore, intelletto, mente e spirito che può essere riassunto nel motto “ Servi. Ama. Dona. Purifica. Medita. Realizza”. Tale espressione cita il servizio (Karma Yoga), la pratica dell’amore cosmico (Bhakti), l’importanza dell’attitudine (Bhav), il riconoscimento che tutto è Dio e il controllo della mente (Raja Yoga). Il primo passo è prendere coscienza della Verità universale che ci rende spirito immortale. Alla comprensione va poi aggiunta un’attualizzazione pratica attraverso “Servi, ama e dona” che rappresentano la prima vera integrazione con l’esterno, con il mondo; il passo successivo consiste nello sviluppo di tutti gli aspetti, anche quelli interiori, in un integrazione di mani, mente e cuore; qui l’azione trova totale coerenza con l’essere di colui che ha agito (fai del bene corrisponde a sii buono). Tale stadio produce una purificazione profonda che permette la finale integrazione con Dio: l’uomo scopre che il mondo non è all’esterno ma dentro di lui, realizza l’Unità totale. Questo è lo Yoga Integrale, un sistematico approccio alla comprensione della propria essenza, alla conoscenza di Sè.

Sivananda non creò nessuna religione, ne nuovi culti, rituali o codici di condotta; la sua missione fu quella di restituire all’umanità la purezza della Verità comune ad ogni religione, quel rinnovamento, che costituisce la chiave per la nuova era. Egli non parla in veste di rappresentante di un gruppo spirituale o religioso particolare, ma come un uomo fra tanti; in tal senso ha saputo liberare la religione dalle dinamiche di potere, ripristinandone la democraticità che le è intrinseca, così come l’accessibilità. Egli usa il linguaggio dell’Induismo poiché tale è la forma religiosa con cui fu in contatto, ma non la eleva a dottrina unica o fondamentale. Non sostiene che la Verità è per pochi, gli eletti, i dotti, un ristretto gruppo di fortunati; la Vita Divina è quel terreno comune a tutte le religioni, una filosofia comprensibile che risponde indiscriminatamente alle necessità di tutti in ogni dove. Sivananda è in questo senso il profeta della nuova era, la cui funzione è quella di trasmettere nuovo vigore al messaggio divino, oscurato dal passaggio di bocca in bocca. Il suo messaggio è di continuità nei principi e di rinnovamento nell’interpretazione degli stessi. Proprio in tal senso Sivananda può essere considerato un avatara dei nostri tempi venuto per rispondere ai bisogni dell’epoca moderna. La sua voce si esprime con semplicità, qualsiasi ostacolo alla comprensione è eliminato, nella proposta della sempiterna Verità che la sua presenza e la sua vivace penna hanno continuamente comunicato al mondo.

Sivananda lasciò questo mondo il 14 luglio 1963; nel 1958 egli aveva nominato Swami Krishnananada Segretario Generale della Divine Life Society e poco prima di morire designò un altro dei suoi più stretti collaboratori, Swami Chidananda, nuovo Presidente della Divine Life Society. Entrambi hanno lavorato per la Società fino alla loro morte.
Swami Sivananda ha lasciato una gigantica eredità letteraria ed un’altrettanto vasta cultura spirituale che ha trovato espressione soprattutto grazie ai numerosi discepoli che hanno fondato nuove sedi della Divine Life Society nei paesi più diversi e hanno creato nuove organizzazioni di carattere spirituale.
La dipartita dal corpo fisico di Sivananda non ha segnato la fine della sua missione. L’insegnamento spirituale del grande maestro di Rishikesh vive ancora oggi grazie al suo immenso lavoro di disseminazione della conoscenza, trovando le più svariate e geniali espressioni.
La morte tuttavia ha determinato la Sua definitiva dissoluzione nel divino, il ritorno dell’acqua all’acqua così come descrivono abilmente le parole dello Swami pubblicate poco prima della sua morte: “I fiumi sono agitati. Trovano calma solo dopo che si uniscono all’oceano, la loro sorgente. L’acqua evapora dall’oceano e forma le nuvole. Le nuvole si riversano verso il basso sotto forma dell’acqua della pioggia. L’acqua della pioggia sulle colline diventa fiume. Quindi, gli oceani sono la causa dei fiumi. Allo stesso modo il Jiva agitato o l’anima individuale può trovare pace solo quando si unisce alla sua causa, Brahman o L’essere Eterno”131.

Note
131. Tali parole sono state pubblicate sul Divine \Life Magazine del 1 luglio 1963. Si veda Sri Ananthanarayan, N., I Live to Serve – A Promise and A Fulfilment, Divine Life Trust Society Publication, WWW Edition, 2005, p. 6, (traduzione dell’autrice).

Glossario

Advaita: corrente monista del Vedanta.
Atman: “principio della vita”; Sé individuale, Sé reale dell’uomo.
Asana: letteralmente “sedia”, “trono”, designa una posizione yoga.
Avatara: incarnazione o discesa del Signore Supremo in un momento di particolare necessità.
Ahimsa: la non violenza nel pensiero, nella parola e nell’azione.
Ashram: luogo in cui il Guru vive con i suoi discepoli.
Ashrama: i quattro stadi in cui é divisa la vita di un hindu.
Bhav: l’attitudine del cuore.
Bhagavad Gita: “Il Canto del Beato”; parte del poema epico Mahabharata in cui Krishna introduce il concetto di Avatara come incarnazione di Dio e fornisce un insegnamento sui mezzi di liberazione.
Bhajan: canto devozionale.
Bhakti: devozione.
Bhakti Yoga: sentiero Yoga che concepisce la strada verso la liberazione come intrensicamente legata a venerazione, devozione e fede.
Brahman: la Realtà Assoluta, l’unica Verità; detto anche Paramatman, Sé cosmico.
Brahmacharya: il primo dei quattro stadi, ashrama, della vita. Periodo dello studentato religioso caratterizzato dall’osservazione della purezza.
Darshan: visione di Dio.
Darshana: le sei scuole ortodosse dell’Induismo.
Dharana: concentrazione.
Dharma: “ciò che sostiene l’universo”; il dovere religioso e morale, l’insieme delle leggi che sostengono la Creazione come forma del divino.
Dhyana: meditazione.
Guna: tre attributi, qualita’ della natura: sattva, rajas e tamas.
Guru: maestro spirituale. Letteralmente “colui che ha un certo peso”.
Kirtan: canto del nome del Signore.
Hatha Yoga: una delle varie forme dello Yoga. Si fonda sulla regolazione delle funzioni vitali e del corpo.
Ishta Devata: un aspetto di Dio o una forma divina cui ci si sente legati.
Japa: ripetizione di un mantra o del nome del Signore.
Jnana: conoscenza.
Jnana Yoga: dottrina della liberazione per mezzo della conoscenza.
Karma: il significato rimanda all’agire. Si intende per karma l’insieme delle azioni
Karma Yoga: “Unione mediante l’azione”; si tratta di un approccio che privilegia il corretto agire come mezzo per il raggiungimento della liberazione. Il corretto agire comporta l’assenza di desiderio e il distaccamento dai frutti dell’azione (servizio).
Krishna: uno dei principali avatara di Visnu.
Likhita Japa: recitazione scritta di un mantra o del nome del Signore.
Mantra: sillaba o formula di preghiera; vibrazione associata ad un potere creativo.
Marga: via, sentiero spirituale.
Maya: “Illusione”; nel Vedanta rappresenta il potere inerente di Brahman.
Mudra: “Sigillo”, “Gesto”; particolare posizione delle mani o del corpo atta a creare una efficace circolazione dell’energia.
Niyama: le osservanze secondo il Raja Yoga.
Om: sillaba sacra per eccellenza, considerata l’origine di tutto cio’ che ci circonda.
Om tat sat: una delle quattro principali grandi affermazioni (Maha Vakya) delle Upanishad; significa “Quello (Brahman) è la realtà”.
Prana: forza vitale.
Pranayama: “misura del Prana”, controllo del respiro o dell’ energia vitale; l’insieme delle tecniche finalizzate ad ottenere un respiro efficace e quindi benessere fisico e mentale.
Pratyahara: controllo dell’attività sensoriale, ritiro dei sensi.
Prasad: offerta alla divinità durante il rituale della puja, poi distribuito fra i devoti.
Puja: offerta devozionale ad un’immagine della divinità.
Raga: il desiderio.
Raja Yoga: metodo codificato negli Yoga Sutra da Patanjali (IV-II secolo a.C.); detto anche Yoga delle Otto Membra, descrive il percorso per la realizzazione di Dio come un’evoluzione in cui 8 membra o 8 parti sono prese in considerazione.
Rajas: movimento, desiderio che diventa azione, qualità che determina il passaggio continuo da una condizione di equilibrio ad una di squilibrio e in tal modo determina il dinamismo dell’universo
Sadhana: pratica spirituale che ha come fine la completa realizzazione.
Sadhaka: discepolo.
Sadhu: asceta.
Samadhi: completa identificazione del Sé individuale con il Sé cosmico.
Samsara: “reincarnazione”, continuo ciclo di morti e rinascite.
Samskara: tendenze.
Sankirtan: canto devozionale collettivo.
Sannyasin: rinunciante
Sattva: uno dei tre guna; bontà, luminosità, apertura, leggerezza, aspirazione superiore.
Satya: Veracità o totale rispetto della verità.
Svadharma: il dovere dell’uomo, il suo codice di condotta personale, l’applicazione delle attitudini del singolo per il benessere del mondo intero.
Svadhyaya: lo studio delle sacre scritture.
Swami: “Signore”, titolo conferito ai maestri spirituali.
Tamas: uno dei guna o qualità che caratterizzano la manifestazione: inerzia, pesantezza, tendenza verso la materialità e l’istinto.
Tapas: pratiche di austerità.
Trimurti: manifestazione dell’essere supremo come Brahma (equilibrio), Vishnu (conservatore) e Siva (distruttore).
Upanishad: da “Upa-”: aggiuntivo e “-nisad”: sedere ai piedi del maestro. Si riferisce a quei testi filosofici contenuti nei Veda che dissertano in merito a tematiche esoteriche quali l’atman e la sua liberazione.
Vairagya: condizione di non-attaccamento.
Veda: (da “veda”, sapienza) scritture sacre, considerate frutto di una rivelazione divina, sono il fondamento dell’Induismo.
Vedanta: letteralmente “la fine dei Veda” ossia la conoscenza completa dei Veda. La dottrina esposta non e’ riconducibile ad un maestro in particolare, ma deriva direttamente dalle Upanishad.
Yama: le restrizioni secondo il Raja Yoga.
Yoga: unione dell’essere individuale con la coscienza cosmica.
Yogi (Yogin): colui che pratica lo yoga al fine di realizzare Dio, raggiungendo l’Unione finale con Dio; (al femminile yogini).

Bibliografia

Libri:

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Siti:

www.dlshq.org
www.lameditazionecomevia.it.