Haṃsa Libera Scuola di Hatha Yoga

Shila Morelli

SIVANANDA

La scienza del pensiero

La mente è l’unico elemento creatore di ogni cosa.
Essa possiede la capacità intrinseca di creare un mondo intero.73

Le funzioni mentali e il loro controllo sono sempre state alla base di ogni dottrina Yoga; Sivananda stesso, più di ogni altro maestro, dedicò ampio spazio allo studio della mente e del suo funzionamento, ritenendolo l’aspetto essenziale del viaggio verso la liberazione.
Così come il concetto advaita della sola esistenza di Dio, anche la conoscenza delle leggi che regolano il pensiero sono il fondamento sia del suo insegnamento diretto che della sterminata produzione letteraria; egli affrontò questa tematica da ogni prospettiva possibile creando una vera e propria scienza del pensiero, la cui comprensione è basilare per sfuggire all’ignoranza in cui l’uomo è impantanato; egli parla della mente come di uno strumento che può e deve essere utilizzato con successo; la sua educazione, il potenziamento delle sue funzioni in positivo, è la base della sadhana spirituale.
La genesi è l’effetto del pensiero divino e nel pensiero Dio si rivela nella forma più elevata e potente. La creazione si manifesta come vibrazione, il sacro Om, la prima parola, e il pensiero nel suo stato più alto ha la stessa lunghezza d’onda di tale oscillazione, la stessa natura: il pensiero originario e il sacro Om sono la stessa cosa. “Il pensiero è la più alta manifestazione dell’essere umano. È talmente alta che è quella che si avvicina di più al Divino”74, afferma Sivananda, sottolineando come gli esseri umani sono dotati della funzione mentale proprio perché condividono il pensiero universale.
Il pensiero è una forza vitale, una vera e propria forza fisica come la gravità, con le sue caratteristiche e leggi. Sivananda evidenzia come sia la più vitale, sottile e irresistibile forza dell’universo, prodotto delle vibrazioni dell’energia vitale. Così come il calore, il suono e l’elettricità sono dotate di un mezzo di propagazione, allo stesso modo i pensieri hanno un veicolo, la mente individuale, un mezzo di propagazione sottile e omnipervasivo che permette il trasferimento del pensiero. Tale spazio mentale è come un immenso oceano senza confini nel quale le vibrazioni-pensiero viaggiano a velocità elevatissime (pressoché impercettibili) e in ogni direzione, come increspature sull’acqua; la similitudine è tale che si parla, infatti, di vere e proprie onde-pensiero.
La natura del pensiero è vibrazione e anche i singoli pensieri che sono manifestazioni momentanee di questa grande forza originaria rispondono alle sue leggi, in particolare a quella della simpatia che insegna come vibrazioni simili tendono ad armonizzarsi. Così, quando il pensiero è limpido, luminoso e positivo entra in relazione di vibrazione simpatica con ciò che, vicino o lontano, è sulla stessa lunghezza d’onda; per questo Sivananda insegnava che i pensieri onesti portano alla liberazione, quelli negativi e distruttivi all’infelicità.
Le attività mentali sussistono grazie all’alimentazione e alla respirazione; cibi puri creano pensieri puri e una corretta respirazione conduce immediatamente ad uno stato mentale di tranquillità. Si tratta di forze agenti aventi una certa carica di energia, caratterizzate da una velocità e dotate di una forma e un nome che consistono nell’immagine che richiamano e nelle parole usate per pensarla.
Pensiero, forma e nome sono sempre insieme, non sono separabili; i pensieri quindi, sono sempre collegati ad un’espressione verbale: il linguaggio è il mezzo di manifestazione dei pensieri. “Se pensate giustamente, parlerete e agirete con giustizia. La parola e l’azione sono portate a seguire i pensieri”75, sottolinea lo Swami di Rishikesh.
Tutto ciò che ci circonda è un grande oceano di pensieri: “I pensieri che noi percepiamo attorno a noi non sono altro che la mente nella sua manifestazione di forma o di sostanza”76. Questo significa che la mente ha il potere primario di creare tutto ciò che ci circonda, le qualità di ogni cosa. Un oggetto non è intrinsecamente bello o brutto, ma lo diventa grazie al potere della mente. Ognuno di noi da vita, grazie al pensiero, ad un mondo che avrà certe caratteristiche: “Come un sogno ne genera un altro al suo interno, la mente, non avendo forme visibili, genera esistenze visibili”77, spiega ulteriormente Sivananda. In tal senso il pensiero è l’origine e la fine stessa di tutta la creazione; la formazione di immagini mentali crea immediatamente la necessità di trasformarle in elementi riconoscibili dalla mente; il pensiero quindi è essenzialmente azione: “Il pensiero vi costringe all’azione; l’attività crea continuamente nuove impressioni nella sostanza mentale”78, dice Sivananda mettendo in rilievo come i pensieri, in quanto forze agenti, non sono neutri e insignificanti come normalmente siamo portati a credere – si dice spesso è solo un pensiero; in realtà questi andrebbero considerati come entità capaci di influenzare ogni aspetto della nostra vita ed anche l’ambiente circostante.
Alla luce di ciò si comprende anche il legame del pensiero con il Karma. L’azione della mente non solo produce dal nulla, ma crea in maniera differenziata e molteplice. Karma deriva dalla radice sanscrita kri che significa ‘agire’; tale termine designa quindi un’azione. È una legge universale dai meccanismi misteriosi che mantiene l’ordine dell’universo; comprende ogni azione sia fisica che mentale, la sua causa e il suo effetto.
Si possono distinguere tre tipi di karma: il karma complessivo ossia la somma totale delle nostre azioni nelle innumerevoli vite passate; il karma inevitabile o quella porzione di karma con il quale bisogna avere a che fare in una singola vita, determinato da ciò che è stato esperito e dalle persone che abbiamo incontrato nell’arco dell’esistenza precedente. Vi è poi il karma in formazione che è strettamente legato ai desideri del singolo.
La legge del Karma è universale e comprende il meccanismo di azione e reazione, ossia se c’è un’azione ci deve essere per forza una reazione; quest’ultima avrà natura simile e forza uguale all’elemento che l’ha scatenata. La legge del Karma comprende anche la teoria della compensazione e retribuzione: ogni effetto ha una causa, ogni conseguenza ha un antecedente. Questo meccanismo naturale opera a tutti i livelli, anche quello mentale ed è il responsabile del legame al samsara, il ciclo delle continue rinascite cui il percorso spirituale mira a sfuggire.
La legge della resistenza è la soluzione all’inesorabile legge del Karma. Ogni esperienza sia essa emotiva, mentale o fisica crea un impressione nella mente; tali impressioni si traducono in onde vibrazionali che creano samskara o tendenze; queste facilmente porteranno a delle abitudini. La legge della resistenza si focalizza sulla necessità di cambiare quelle abitudini che sono dannose attraverso un azione consapevole.
Come già detto i pensieri si trasmettono secondo la legge della vibrazione simpatica, quando pensiamo pensieri negativi non solo danneggiamo noi stessi ma influenziamo in modo conforme l’intero universo. Perché questo avvenga è però necessario che sia presente un elemento di risonanza e questo è percepibile con evidenza ad esempio per quei pensieri che trasmettono ansia; se nell’ambiente ci sono persone ansiose immediatamente vengono contagiate, se sono tranquille rimangono praticamente indifferenti. In senso inverso un soggetto molto fermo nella luminosità riesce ad influenzare positivamente anche un gruppo di persone in preda a pensieri nefasti: “È una legge improrogabile della natura, per cui i pensieri bassi e incerti non possono contrastare quelli elevati e forti”79, dice Sivananda affermando la legge del bene che vince sul male. Si tratta spesso, in realtà, di una questione di intensità e di ricettività: vince chi ha un punteggio più alto e così, coltivando pensieri positivi, si contribuisce a migliorare il mondo, anche a grande distanza perché i pensieri viaggiano senza difficoltà nello spazio e nel tempo.
La mente individuale è come una stazione radio capace di ricevere e trasmettere in base a speciali frequenze che noi stessi scegliamo pensando a certe cose anziché ad altre. I pensieri distruttivi, pessimisti, nefasti, grevi ci sintonizzano su frequenze molto basse e il livello della nostra sensibilità e della nostra vita scende e si oscura; pensieri luminosi, spirituali, ottimisti, fiduciosi alzano le frequenze, aumentando la sensibilità al bello, allo spirituale, al magico e al meraviglioso; di fatto ci trasportano su un altro pianeta, ci mettono in contatto con una realtà assolutamente diversa e infinitamente migliore. Per questo si dice che noi abbiamo la possibilità di modificare a piacere la nostra vita imparando a controllare il pensiero e scegliendo di utilizzare le funzioni mentali nel modo migliore.

Note
73. Swami Sivananda, La Potenza del pensiero, Produzioni Babaji, Roma, 1989, p. 145.
74. Swami Sivananda, La Potenza del pensiero, Produzioni Babaji, Roma, 1989, p. 137.
75. Swami Sivananda, La Potenza del pensiero, Produzioni Babaji, Roma, 1989, p. 43.
76. Swami Sivananda, La Potenza del pensiero, Produzioni Babaji, Roma, 1989, p. 29.
77. Swami Sivananda, La Potenza del pensiero, Produzioni Babaji, Roma, 1989, p. 33.
78. Swami Sivananda, La Potenza del pensiero, Produzioni Babaji, Roma, 1989, p. 32
79. Swami Sivananda, La Potenza del pensiero, Produzioni Babaji, Roma, 1989, p. 108.